Aggiornato al 13 febbraio 2021
Cosa sarà è una canzone scritta da Lucio Dalla, composta da Rosalino Cellamare e cantata da Lucio Dalla nel 1979. Viene inserita nell'album Lucio Dalla, uscito nello stesso anno. Nella canzone partecipa Francesco De Gregori, che duetta con il cantautore bolognese dopo la collaborazione in Pablo. Il cantautore Ron la interpreta negli album Tutti cuori viaggianti, Le foglie e il vento e Vorrei incontrarti fra cent'anni.
E' una canzone che pone una serie di domande che hanno tutte a che fare, per sommi capi, coi comportamenti umani, coi sogni, con gli slanci, con le solitudini e con le inspiegabilità. C'è tutto quel che serve: l'amore, la ribellione, la giustizia, il sogno, le sbronze, il re picchiato (siamo nati per marciare, &c), il “non ci sto!”, la solitudine e, naturalmente, la morte perché a vent'anni si muore comunque, il resto della vita è generalmente un'appendice.
Quì interpretata da: Botticelli Rocco


Italia d'oro è il titolo di una canzone scritta da Bertoli insieme a Marco Negri e presentata dall'interprete al Festival di Sanremo del 1992, dove si classificò al quarto posto.
Italia d'oro è una critica feroce alla politica italiana e al degrado in cui ha ridotto l'Italia.
Il tema centrale del brano era la corruzione presente in Italia in quel periodo, tanto che le venne successivamente attribuito il merito di aver anticipato la stagione di Tangentopoli e l'inchiesta Mani pulite.
Alcune frasi da cui questo è evidente: "E torneranno a parlarci di lacrime dei risultati della povertà delle tangenti e dei boss tutti liberi di un'altra bomba scoppiata in città" "Spero soltanto [...] che smetteremo di essere complici che cambieremo chi deciderà" "Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro trovati una scusa tu se lo puoi Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai tanto non paghi mai!"








Piazza Grande è una canzone di Lucio Dalla, incisa nel 1972, pubblicata sul 45 giri Piazza Grande/Convento di pianura e composta da Gianfranco Baldazzi, Sergio Bardotti, Ron oltre allo stesso Dalla. Presentata per la prima volta al Festival di Sanremo 1972, dove si classificò al 8º posto.
«Una famiglia vera e propria non ce l'ho
E la mia casa è Piazza Grande
A chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho»
Il brano era nato dalla chitarra di Ron come motivo di genere country americano, ma nelle rielaborazioni successive, arrangiata con arpeggi di chitarra acustica e strumenti a plettro, ricorda il fado. Gli autori del testo sono Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti.[1] Secondo lo stesso Lucio Dalla, il brano parla di un bohémien. Da sottolineare che Piazza Maggiore a Bologna non è mai stata chiamata Piazza Grande, e in Piazza Maggiore non ci sono mai state panchine o erba (invece citate nel testo). Un'altra diffusa versione asserisce che la piazza a cui fa riferimento la canzone sia la più piccola e raccolta Piazza Cavour, sempre a Bologna, che presenta tutti gli elementi citati nel testo.
La canzone non partecipò ad alcuna manifestazione canora, divenne famosa da sola e Ron, nonostante la bellezza poetica del brano, non lo "sfruttò" per riconfermare la sua notorietà.
Un altro senso molto importante, che emerge dal testo, è la caratteristica altruistica dell'amore, il protagonista che ama a prescindere questa donna, disposto persino a farlo da lontano, dato che per lui l'importante è che lei sia felice, che non si perda mai d'animo e non perda la speranza. Lui l'aiuterà in questo, sempre, ed ogni volta che lei cadrà lui ci sarà comunque, sempre a risollevarla, perché è questo il vero senso dell'amore.
"Non abbiam bisogno di parole" è uno dei maggiori successi di Rosalino Cellamare, ovvero, Ron pubblicato nell'album "Le foglie e il vento" del 1992. La lunga e gloriosa carriera del cantautore lombardo cresciuto artisticamente insieme al suo mentore Lucio Dalla ha visto succedersi diversi momenti più o meno felici della sua storia discografica personale.





Nel dicembre del 1978 De Gregori e Dalla pubblicano il 45 giri Ma come fanno i marinai. Il brano, anche firmato assieme, sarebbe nato in modo abbastanza casuale, come racconta il cantautore romano: «La canzone, forse la gente non ci crede, è nata a pranzo, quando, dopo il caffè, ci siamo messi a suonare insieme».


Certi momenti è un album di Pierangelo Bertoli pubblicato nel 1980, la cui title track affronta con coraggio la tematica dell'aborto schierandosi contro la Chiesa cattolica. Considerato un vero e proprio "cantastorie" e una voce sincera della sua terra, Bertoli fu una figura emblematica della canzone d'autore italiana dagli anni settanta ai primi anni 2000, spaziando dalla musica popolare al rock, con testi diretti e densi di riferimenti sociali e politici. Di lui è stato scritto che «l'immediatezza dei messaggi e la sincerità dell'ispirazione sono la peculiarità delle sue composizioni; la denuncia sociale, ora più meditata ora più aggressiva, connota il suo modo di raccontare l'uomo e il tempo in cui vive. Non ci sono coinvolgimenti nel consumismo del mercato, ma semmai una rabbia autentica certo non più attuale nel dilagante qualunquismo, ma frutto anche della maggiore sensibilità che egli ha come portatore di handicap» (venne colpito dalla poliomielite durante l'infanzia).




Questo piccolo grande amore/Porta Portese entrò nella classifica dei singoli più venduti in Italia il 25 novembre 1972, debuttando al 10º posto. Per Baglioni era già quello un ottimo risultato, dato che fino a quel momento il suo massimo successo era stato il singolo Fratello sole sorella luna, che non era andato oltre la trentunesima posizione. Dopo tre settimane di permanenza in top ten, il 16 dicembre 1972, il 45 giri raggiunse la prima posizione, scalzando Il padrino, singolo di Santo & Johnny che si manteneva in vetta alla classifica da diverse settimane. Questo piccolo grande amore rimase al 1º posto per sei settimane, a cui seguirono altre dodici nelle quali il singolo si alternò fra la seconda e la terza posizione. Alla fine il 45 giri totalizzò complessivamente ventuno settimane in top-ten, risultando essere il quarto singolo più venduto dell'anno,[5] dietro a Crocodile Rock di Elton John (primo posto), Pazza idea di Patty Pravo (secondo posto) e I giardini di Marzo di Lucio Battisti (terzo posto).

